Dal gruppo di Vago uno sguardo sul futuro dell’ANA.

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Dal Gruppo di Vago uno sguardo sul futuro dell’ANA. Il lavoro storico di Renzo Zerbato.

Dal dicembre scorso anche il gruppo alpini di Vago di Lavagno ha la sua storia: un bel volume di centotrentasei pagine, ricco di immagini, di dati storici e d’umanità. Ne è autore il vaghese Renzo Zerbato, attivissimo segretario del Gruppo, dirigente d’azienda in pensione, che nell’ultimo decennio ha dato alle stampe varie opere, affermandosi come artista poliedrico, scrittore e poeta fecondo, nonché ricercatore capace d’indagare la storia e interpretare l’anima della sua terra e della sua gente. La “Storia degli alpini di Vago”, cui hanno collaborato i capigruppo Cisamolo, Dal Colle, Lonardi, Montanari e Valbusa, è aperta dalla prefazione autorevole del dott. Alfonsino Ercole, già sindaco di Tregnago e presidente della Sezione Alpini di Verona, attuale vicepresidente vicario dell’ANA nazionale. Dopo brevi ma precisi cenni introduttivi sulla storia del Corpo degli Alpini e su alcuni interessanti aspetti della storia di Vago, l’autore ripercorre le tappe della vita del Gruppo, costituito per iniziativa di Leonardo Molinaroli , Roberto Cisamolo e altri l’11 aprile 1975; ricorda l’adunata di zona per l’inaugurazione del gagliardetto avvenuta il 26 ottobre successivo, la generosa partecipazione degli alpini di Vago nel 1976 alle operazioni di soccorso al Friuli devastato dal sisma ed i successivi crescenti impegni del Gruppo; riporta poi ampi e toccanti brani dell’esemplare raccolta di testimonianze dei reduci del paese avviata dal Gruppo nel 1978, che si concluse nel 1980 con un’interessantissima mostra ed una pubblicazione preziosa per i posteri. Zerbato passa poi a parlare delle tappe che portarono il Gruppo, inizialmente ospitato in sedi provvisorie, alla realizzazione della baita attuale, inaugurata solennemente nel 2009 e divenuta punto di riferimento per la protezione civile e l’intera comunità; egli si sofferma sulla monumentale storica lapide dedicata ai caduti nel 1921 e sul nuovo monumento realizzato nel 1992; rievoca alcuni luoghi e pagine eroiche della grande guerra, senza però dimenticare che in essa non mancarono segni d’umanità tra i combattenti sui fronti contrapposti; propone i profili di alcuni protagonisti del Gruppo, i nominativi dei capigruppo e consiglieri che lo guidarono e chiude con uno sguardo sul futuro dell’ANA e sulle conseguenze derivanti dalla sospensione dal 2005 del servizio di leva, cui potrà essere posto rimedio, a parere dell’autore, dando nuovo spazio e responsabilità ai soci aggregati. Tema, questo, da tempo all’attenzione della nostra Associazione: arduo e attualissimo, esso s’accompagna alla necessità di conciliare le esigenze crescenti di sicurezza pubblica, di sempre più specialistica professionalità degli operatori militari e di un ripristino per le nuove generazioni di valide iniziative di formazione ai valori civici e comunitari. V.S.G.